Educare i bambini alla felicità, non alla perfezione!

I bambini sono come il cemento umido, tutto quello che li colpisce lascia un’impronta”

(Haim G. Ginott)

Prima o poi succede a tutte le mamme: stavate passeggiando con vostro figlio o vostra figlia per il parco, oppure al centro commerciale e incontrate una vecchia amica, una vicina, magari con pargoli o nipotini, ed ecco, che come di consueto, scatta la fatidica gara a quale dei bimbi presenti ha le caratteristiche migliori.

I bambini non sono quelli delle riviste patinate di moda, sempre sorridenti, ben vestiti fermi e zitti, i bambini veri sono tutt’altro!

Negli ultimi decenni molti genitori hanno assunto un modello educativo basato sulla iper-genitorialità. Si tratta di genitori che vogliono che i loro figli siano preparati per la vita, ma non nel senso più ampio del termine, nel più limitato: desiderano che i loro figli abbiano le conoscenze e le competenze necessarie per diventare un buon professionista, ottenere un buon lavoro e guadagnare abbastanza, nulla di più di questo.

Questi genitori hanno un solo obiettivo: vogliono che i loro figli siano perfetti.

Per raggiungere questo obiettivo non esitano a iscriverli a diverse attività extrascolastiche, spianare loro la strada oltre ogni limite e, naturalmente, spingerli al successo ad ogni costo. E la cosa peggiore è credono di farlo “per il loro bene”. Il problema principale di questo modello educativo è che aggiunge inutile pressione sui bambini, finendo per togliere loro l’infanzia e creando degli adulti emotivamente instabili.

I pericoli di spingere i bambini verso la perfezione

Sotto pressione, la maggior parte dei bambini obbedisce e raggiunge i risultati che si aspettano i genitori, ma in ultima analisi, in questo modo si ottiene solo di limitare il loro pensiero indipendente e le competenze che li possono portare al successo vero e proprio. Se non diamo loro spazio e libertà di trovare la propria strada e li carichiamo di aspettative, i bambini non potranno prendere le loro proprie decisioni, sperimentare e sviluppare la loro identità.

Pretendere che i bambini siano sempre i migliori racchiude dei rischi:

Genera una pressione inutile che li priva della loro infanzia

L’infanzia è un periodo di apprendimento, ma anche di gioia e divertimento. I bambini dovrebbero imparare divertendosi, facendo errori, perdendo tempo, lasciando volare l’immaginazione e trascorrendo del tempo con altri bambini. Aspettarsi che i bambini siano i migliori in un particolare campo carica sulle loro spalle un’ inutile responsabilità. Questo metodo educativo li priva della loro infanzia, della gioia di vivere.

Provoca la perdita di motivazione intrinseca e piacere

Quando i genitori si concentrano più sui risultati che sullo sforzo, il bambino perde la motivazione intrinseca, perché capirà che conta di più il risultato che il cammino intrapreso. Pertanto, aumentano le probabilità che commetta frodi a scuola, per esempio, perché per lui non è così importante imparare quanto i voti. Allo stesso modo, concentrandosi sui risultati, perde interesse per il cammino della vita e smette di goderselo.

Pianta il seme della paura di fallire

La paura del fallimento è una delle sensazioni più limitanti che possiamo sperimentare. Questo sentimento è intimamente legato alla concezione che abbiamo del successo. Quindi, spingere i bambini verso il successo fin da tenera età serve solo a piantare in loro i semi della paura di fallire. Di conseguenza, è probabile che questi bambini non diventino adulti indipendenti e intraprendenti, come vorrebbero i loro genitori, ma persone che vanno sempre sul sicuro e accettano la mediocrità perché hanno paura di fallire.

Genera una perdita di autostima

Molte persone di successo, professionalmente parlando, non sono sicure di sé. Ad esempio molte top model, confessano di sentirsi brutte o grasse, quando in realtà sono delle icone di bellezza. Questo perché il livello di perfezionismo al quale sono sempre state sottoposte le porta a credere che tutto ciò che faranno non sarà mai abbastanza e che basta il minimo errore perchè gli altri le disprezzino. I bambini che crescono con questa idea diventano adulti insicuri con una bassa autostima e credono di non essere abbastanza meritevoli d’amore. Di conseguenza, vivono dipendendo dalle opinioni degli altri.

Cosa dovrebbe sapere realmente un bambino?

I bambini non hanno bisogno di essere i migliori, ma solo di essere FELICI

A questo proposito, genitore, ti devi solo assicurare che tuo figlio sappia:

Che è amato incondizionatamente e in ogni momento, non importa quali errori fa o farà

Che è al sicuro, che lo proteggerai e lo amerai come puoi

Che può pensare a divertirsi, perdere il tempo a fantasticare e giocare con gli amici

Che può scegliere ciò che più gli piace e perseguire quella passione, non importa di cosa si tratti.

Che è una persona speciale e meravigliosa, come molte altre persone nel mondo

– Che merita rispetto e deve rispettare i diritti degli altri

Cosa non devono dimenticare i genitori?

Che ogni bambino impara secondo il proprio ritmo, e che non devono confondere la stimolazione che aiuta a sviluppare l’apprendimento con la pressione che travolge l’identità dei bambini

Che un fattore influente nel rendimento scolastico dei bambini è che i bambini sentano i genitori al loro fianco, nei successi e nei momenti di difficoltà. Cio’ permette ai bambini di sentirsi sostenuti.

Che il bambino che ottiene i voti migliori non è mai il più felice perché la felicità non si misura solo in termini di rendimento

Che i bambini non hanno bisogno di più giochi, ma di una vita più semplice e spensierata e di passare del tempo buono con i genitori

Che i bambini meritano la libertà di esplorare il mondo e decidere da soli cosa gli piace e li rende felici

Chiara Tettamanti

Autore dell'articolo: Amministratore