Giorno della Memoria: l’orsacchiotto Otto insegna il valore della diversità

“La memoria è necessaria, dobbiamo ricordare perché le cose che si dimenticano possono ritornare” [Primo Levi].

Come affrontare con i propri piccoli alunni di seconda un argomento così difficile?

Che rischi si possono correre? Forse sarebbe meglio ignorare e lasciar perdere?

Tanti sono stati i dubbi, ma alla fine ha prevalso la voglia di rischiare perché non è tenendo nascoste le cose che si cresce. La storia ci insegna come l’aver tenuto la gente nell’ignoranza è stata purtroppo e a lungo un’arma bianca nelle mani di alcuni.

Ma cosa fare? Come rendere accessibile l’argomento nel modo più soft possibile?

Così, dopo un po’ di ricerche, ho incontrato Otto, un simpatico orsetto, che con le sue zampotte e la macchina da scrivere ha impresso la propria autobiografia.

Caricate sulla Lim le immagini del libro, ho iniziato a leggere e… silenzio!

Ventuno paia di occhioni sgranati, con le orecchie ritte e lo sguardo che spaziava da me alle immagini.

Per non render il tutto passivo, li ho invitati a osservarle, a chiedere cosa vedevano, cosa non capivano.

“Ma gli uomini non sono tutti uguali?” si chiede a un certo punto Otto.

E così parole grosse come guerra, discriminazione verso gli ebrei, bombardamenti, rifugi, campi di concentramento sono state affrontate.

Ma su tutte per fortuna ha prevalso una grande parola: amicizia!

Quella fra Otto, l’orsacchiotto e due bimbi, David l’ebreo e Oskar il tedesco.

Amicizia che ha superato la guerra e ha permesso loro di ritrovarsi a distanza di molti anni per ricordare.

Così l’orsacchiotto Otto, che si era macchiato il volto con l’inchiostro nell’esperimento fallito di imparare a scrivere con pennino e calamaio, è diventato un amico dei ventuno bimbi dagli occhioni sgranati.

È stato riempito di macchie di colori gioiosi e variopinti e gli amici di Otto sono stati poi incollati con un palloncino tenuto dalla zampotta per creare un cartellone, che permetta loro di ricordare…

[Classe II A – scuola primaria di Albavilla e maestra Tiziana Frigerio]

 

E per chi volesse conoscere tutta la storia di Otto ecco i riferimenti:

Tomi Ungerer, Otto: autobiografia di un orsacchiotto, Edizioni Mondadori

Età di lettura: dai 7 anni

Autore dell'articolo: Primaria