Irina e la minaccia del gigante corazzato

Appena arrivata al villaggio, vidi una sagoma in lontananza, che diventava sempre più chiara man mano mi avvicinavo finché non le giunsi proprio davanti: di fronte a me avevo Irina, la principessa delle fate, accompagnata dal suo fedele Ippogrifo.

Lo strano animale aveva il becco d’ argento e piume azzurre, morbide e soffici come le nuvole.

Era molto simpatico e giocherellone, ma soprattutto veloce infatti Irina arrivò in un attimo al suo castello. La fata era bellissima: capelli biondo platino intrecciati in una morbida treccia, occhi azzurri e limpidi come il mare e carnagione bianca come la porcellana.

Indossava un abito dal taglio perfetto di velluto color porpora dal quale spuntavano due scarpette da ballo delicate come un petalo di rosa.

Mi rivolsi a lei con rispetto, ma anche decisione: «Mi scusi, vostra maestà, sono venuta dalla città di Schinganchina per avvisarvi dell’arrivo del gigante corazzato».

Irina non perse la calma e mi rispose: «Vieni con me… ti porterò al castello»; mi porse la sua mano e mi fece salire sull’Ippogrifo.

Era molto gentile e non sembrava turbata dall’informazione da me appena data, ma nei suoi occhi di ghiaccio scorgevo un po’ di paura.

[Federica Rossi IID]

Autore dell'articolo: Secondaria