Insegnare la resilienza.

La resilienza indica la capacità di reagire alle difficoltà e alle sfide della vita, trasformandole in opportunità e andando avanti nonostante le delusioni e le frustrazioni. Si tratta di una risorsa indispensabile, insieme all’autostima, per crescere affrontando la vita a testa alta.

Sono persone resilienti quelle che, immerse in circostanze avverse, riescono, nonostante tutto e talvolta contro ogni previsione, a fronteggiare efficacemente le contrarietà, a dare nuovo slancio alla propria esistenza e perfino a raggiungere mete importanti.

Vi sono alcune situazioni che si possono presentare nella vita quotidiana e che richiedono l’uso della resilienza:

Situazione 1:

Quando vostro figlio vi chiede di potersi cimentare in un nuovo compito, lasciatelo tentare (ovviamente se non mette a repentaglio la sua sicurezza). Anche se vi sembrerà troppo complesso rispetto alle sue abilità, concedetegli la libertà di potersi sperimentare. Potrebbe stupirvi…. e se così non fosse avrà sperimentato che quella modalità non è adeguata per riuscire a fare quella cosa. Se vi chiederà aiuto, accompagnatelo in una nuova sperimentazione!

Situazione 2:

Insegnate a vostro figlio ad aspettare, a sviluppare la pazienza di aspettare. C’è un tempo buono per tutto. Insegnategli che, ad esempio, non tutto arriva pronto per essere mangiato o non tutto può essere comprato subito. Di fronte a dei possibili capricci, spiegategli perché non è possibile fare quella cosa in quel dato momento: non valgono le spiegazioni del tipo “perché lo dico io”. I bambini, come gli adulti, hanno bisogno di sentirsi dire verità e bisogno di capire i “perché”. Può anche essere che queste verità siano scomode e generino capricci. Non importa, passeranno. Nella vita spesso non si può avere tutto e subito.

Situazione 3:

Valutate le richieste di vostro figlio. Connettetevi al suo bisogno più intimo. Vi chiede un giocattolo o un capo di abbigliamento o un taglio di capelli solo perché va di moda e ce l’hanno tutti i suoi amici oppure perché piace a lui, proprio a lui? Insegnategli a rendersi diverso dalla massa, a ragionare con la propria testa e col proprio cuore. E se quel capo di abbigliamento a voi non piace, ma a lui si, ammettetelo!

Situazione 4:

Incontro sempre più spesso genitori che tentano a tutti i costi di proteggere i loro figli da tutti i problemi che potrebbero incontrare nella vita. È giusto e legittimo che un genitore protegga la propria prole. Ma è giusto che anche i figli sbaglino. Non potrete esserci sempre e per sempre ed evitare gli scivoloni. Gli errori e le cadute servono a crescere, servono a rialzarsi più forti e determinati di prima. Non è tenendolo chiuso dentro una bolla di vetro che gli impedirete di soffrire. Insegnateli piuttosto ad affrontare gli ostacoli! Resistete al forte impulso di correre ad aiutarlo appena lo vedete in difficoltà: lasciatelo fare, lasciategli vivere le proprie emozioni, anche se si dovessero rivelare particolarmente forti e dolorose. Stategli accanto. Non sminuite mai i suoi sentimenti, siate il loro porto sicuro ma senza mai sostituirvi a loro.

Situazione 5:

Cercate di attuare voi per primi un atteggiamento di reale interesse verso il mondo di vostro figlio e il suo andamento scolastico. Interessatevi a come ha trascorso la giornata, come si sente, cosa è successo di bello fuori e dentro di lui. Osservate vostro figlio con gli occhi e col cuore. Se voi lo aiuterete a mantenere sempre un atteggiamento positivo orientato al potenziamento delle sue abilità, questo lo aiuterà a mantenerlo anche in futuro in altre occasioni.

Situazione 6:

L’uso , o meglio, l’abuso di “cibo spazzatura” e di giochi elettronici. Insegnate a vostro figlio a rispettare delle poche e semplici regole: come ad esempio “puoi mangiare solo uno snack al pomeriggio e non a ridosso di cena” oppure “ puoi giocare ai videogiochi solo dopo che hai finito i compiti e non per più di un tot di tempo”. Insegnategli ad autoregolarsi nell’uso di questi strumenti per far si che non diventino un abuso e non siano loro a governare la sua vita.

Situazione 7:

Insegnate a vostro figlio a rispettare gli altri e il loro turno di parola. Ogni comunicazione ha un ritmo e degli scambi di responsabilità: cercate di insegnarli che anche gli altri hanno diritto di parlare con voi e lui non ha la priorità esclusiva. Dovrà aspettare il suo turno come tutti gli altri.

Situazione 8:

Insegnate ai vostri figli a prendersi cura dei propri oggetti fin da piccoli. Pretendete che vostro figlio si prenda le sue piccole e grandi responsabilità e svolga i suoi doveri, commisurati all’età ( riporre a posto i giochi, rifare il letto, dar da mangiare agli animali domestici, portarli fuori, lavarsi i denti, prepararsi per andare a dormire).

La cosa più importante, è la necessità di stabilire delle regole insieme, poche ma chiare e ben definite. Regole che dovranno essere rispettate, anche se vostro figlio per corrompervi si metterà a fare quello sguardo da cucciolo abbandonato che tanto amate e al quale è complicatissimo resistere!

Premiate, moderatamente ma apertamente, i momenti nei quali si comporta secondo i principi da voi stabiliti: il premio non deve sempre essere qualcosa di materiale, anche la conferma semantica del premio ha il suo gran bell’effetto sul rafforzamento dell’autostima del bambino. “ Wow, quanto sei stato bravo a riordinare la tua cameretta! La mamma è proprio fiera di te!”

Ogni bambino è unico e speciale. Ognuno di loro avrà bisogno di diversi strumenti uniti a diversi tempi per imparare ad affrontare in modo efficace la vita e le sue sfide. Trovare un equilibrio tra il proteggerlo dai problemi e il renderlo autonomo è la sfida che si prospetta ad ognuno di voi, cari genitori.

Chiara Tettamanti

Autore dell'articolo: Amministratore